lunedì 30 novembre 2020

O meraviglioso scambio!

  Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
(Disc. 45, 9. 22. 28; PG 36, 634-635. 654. 658-659. 662)

O meraviglioso scambio!
Il Verbo stesso di Dio, colui che è prima del tempo, l'invisibile, l'incomprensibile, colui che è al di fuori della materia, il Principio che ha origine dal Principio, la Luce che nasce dalla Luce, la fonte della vita e della immortalità, l'espressione dell'archetipo divino, il sigillo che non conosce mutamenti, l'immagine invariata e autentica di Dio, colui che è termine del Padre e sua Parola, viene in aiuto alla sua propria immagine e si fa uomo per amore dell'uomo. Assume un corpo per salvare il corpo e per amore della mia anima accetta di unirsi ad un'anima dotata di umana intelligenza. Così purifica colui al quale si è fatto simile. Ecco perché è divenuto uomo in tutto come noi, tranne che nel peccato. Fu concepito dalla Vergine, già santificata dallo Spirito Santo nell'anima e nel corpo per l'onore del suo Figlio e la gloria della verginità. 
Dio, in un certo senso, assumendo l'umanità, la completò quando riunì nella sua persona due realtà distanti fra loro, cioè la natura umana e la natura divina. Questa conferì la divinità e quella la ricevette.
Colui che dà ad altri la ricchezza si fa povero. Chiede in elemosina la mia natura umana perché io diventi ricco della sua natura divina. E colui che è la totalità, si spoglia di sé fino all'annullamento. Si priva, infatti, anche se per breve tempo, della sua gloria, perché io partecipi della sua pienezza.
Oh sovrabbondante ricchezza della divina bontà! 
Ma che cosa significa per noi questo grande mistero? Ecco: io ho ricevuto l'immagine di Dio, ma non l'ho saputa conservare intatta. Allora egli assume la mia condizione umana per salvare me, fatto a sua immagine e per dare a me, mortale, la sua immortalità.
Era certo conveniente che la natura umana fosse santificata mediante la natura umana assunta da Dio. Così egli con la sua forza vinse la potenza demoniaca, ci ridonò la libertà e ci ricondusse alla casa paterna per la mediazione del Figlio suo. Fu Cristo che ci meritò tutti questi beni e tutto operò per la gloria del Padre.
Il buon pastore, che ha dato la sua vita per le sue pecore, cerca la pecora smarrita, sui monti e sui colli sui quali si offrivano sacrifici agli idoli. Trovatala se la pone su quelle medesime spalle, che avrebbero portato il legno della croce, e la riporta alla vita dell'eternità.
Dopo la prima incerta luce del Precursore, viene la Luce stessa, che è tutto fulgore. Dopo la voce, viene la Parola, dopo l'amico dello Sposo, viene lo Sposo stesso.
Il Signore viene dopo colui che gli preparò un popolo scelto e predispose gli uomini alla effusione dello Spirito Santo mediante la purificazione nell'acqua.
Dio si fece uomo e morì perché noi ricevessimo la vita. Così siamo risuscitati con lui perché con lui siamo morti, siamo stati glorificati perché con lui siamo risuscitati.

Responsorio
   Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; Rm 8, 3
R. Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, * per riscattare coloro che erano sotto la legge.
V. Nel suo grande amore per noi, Dio ha mandato il proprio Figlio fatto uomo, simile a noi peccatori,
R. per riscattare coloro che erano sotto la legge.

Sposa amata - Corale di Palmi

Gesù e il grido della donna cananea - Mt 15, 21-28

Giuseppe Verdi - Nabucco - Overture

giovedì 26 novembre 2020

E' caduta Babilònia la grande

  LITURGIA DELLA PAROLA
 
Prima Lettura   Ap 18, 1-2. 21-23; 19, 1-3. 9
E' caduta Babilònia la grande.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore.
Gridò a gran voce:
«È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda».
Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una màcina, e la gettò nel mare esclamando:
«Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
Il suono dei musicisti,
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della macina
non si udrà più in te;
la luce della lampada
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte».
Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:
«Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,
perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!».
E per la seconda volta dissero:
«Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
Allora l’angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello!».


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 99
Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
 

Canto al Vangelo
   
Lc 21,28
Alleluia, alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.

Alleluia.


Vangelo
   Lc 21, 20-28
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

la Stella Polare

003 L'ammaestramento della verità

The Best of Tchaikovsky

mercoledì 25 novembre 2020

Cantano il canto di Mosè e il canto dell'Agnello

  LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura
  Ap 15, 1-4
Cantano il canto di Mosè e il canto dell'Agnello.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l’ira di Dio.
Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell’Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere,
Signore Dio onnipotente;
giuste e vere le tue vie,
Re delle genti!
O Signore, chi non temerà
e non darà gloria al tuo nome?
Poiché tu solo sei santo,
e tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi furono manifestati».


Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 97 
Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Davanti al Signore
che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
 
 

Canto al Vangelo
  Ap 2,10
Alleluia, alleluia.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.

Vangelo   Lc 21, 12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Jesus Christ, You Are Our Life!

002 l'umile coscienza di sè

The Best of Chopin

martedì 24 novembre 2020

Preghiera del Pomeriggio MARTEDI 24 NOVEMBRE ❤ Vespri

Fatti lavorare dal Signore - Tutto concorre al bene di coloro che amano ...

Dall'epistolario di san Paolo Le-Bao-Tinh

Seconda Lettura
Dall'epistolario di san Paolo Le-Bao-Tinh agli alunni del Seminario di Ke-Vinh nel 1843.  (Launay A.: Le clergé tonkinois et ses prêtres martyrs, MEP, Paris 1925, pp. 80-83).
 
La partecipazione dei martiri alla vittoria del Cristo capo
Io, Paolo, prigioniero per il nome di Cristo, voglio farvi conoscere le tribolazioni nelle quali quotidianamente sono immerso, perché infiammati dal divino amore, innalziate con me le vostre lodi a Dio: eterna è la sua misericordia (Sal 135,3).
Questo carcere è davvero un'immagine dell'inferno eterno: ai crudeli supplizi di ogni genere, come i ceppi, le catene di ferro, le funi, si aggiungono odio, vendette, calunnie, parole oscene, false accuse, cattiverie, giuramenti iniqui, maledizioni e infine angoscia e tristezza.
Dio, che liberò i tre giovani dalla fornace ardente, mi è sempre vicino; e ha liberato anche me da queste tribolazioni, trasformandole in dolcezza: eterna è la sua misericordia.
In mezzo a questi tormenti, che di solito piegano e spezzano gli altri, per la grazia di Dio sono pieno di gioia e letizia, perché non sono solo, ma Cristo è con me. Egli, nostro maestro, sostiene tutto il peso della croce, caricando su di me la minima e ultima parte: egli stesso combattente, non solo spettatore della mia lotta; vincitore e perfezionatore di ogni battaglia. Sul suo capo è posta la splendida corona di vittoria, a cui partecipano anche le membra.
Come sopportare questo orrendo spettacolo, vedendo ogni giorno imperatori, mandarini e i loro cortigiani, che bestemmiano il tuo santo nome, Signore, che siedi sui Cherubini (cfr. Sal 79,2) e i Serafini?
Ecco, la tua croce è calpestata dai piedi dei pagani! Dov'è la tua gloria? Vedendo tutto questo preferisco, nell'ardore della tua carità, aver tagliate le membra e morire in testimonianza del tuo amore.
Mostrami, Signore, la tua potenza, vieni in mio aiuto e salvami, perché nella mia debolezza si è manifestata e glorificata la tua forza davanti alle genti; e i tuoi nemici non possono alzare orgogliosamente la testa, se io dovessi vacillare lungo il cammino.
Fratelli carissimi, nell'udire queste cose, esultate e innalzate un perenne inno di grazie a Dio, fonte di ogni bene, e beneditelo con me: eterna è la sua misericordia. L'anima mia magnifichi il Signore e il mio spirito esulti nel mio Dio, perché ha guardato l'umiltà del suo servo e d'ora in poi le generazioni future mi chiameranno beato (cfr. Lc 1,46-48): eterna è la sua misericordia.
Lodate il Signore, popoli tutti; voi tutte, nazioni, dategli gloria (Sal 116,1), poiché Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole, per confondere i forti; ciò che è spregevole, per confondere i potenti (cfr. 1Cor 1,27). Con la mia lingua e il mio intelletto ha confuso i filosofi, discepoli dei saggi di questo mondo: eterna è la sua misericordia.
Vi scrivo tutto questo, perché la vostra e la mia fede formino una cosa sola. Mentre infuria la tempesta getto l'àncora fino al trono di Dio: speranza viva, che è nel mio cuore.
E voi, fratelli carissimi, correte in modo da raggiungere la corona (cfr. 1Cor 9,24); indossate la corazza della fede (cfr. 1Ts 5,8); brandite le armi del Cristo, a destra e a sinistra (cfr. 2Cor 6,79), come insegna san Paolo, mio patrono. È bene per voi entrare nella vita zoppicanti o con un occhio solo (cfr. Mt 18,8-9), piuttosto che essere gettati fuori con tutte le membra.
Venite in mio soccorso con le vostre preghiere, perché possa combattere secondo la legge, anzi sostenere sino alla fine la buona battaglia, per concludere felicemente la mia corsa (cfr. 2 Tm 4,7).
Se non ci vedremo più nella vita presente, questa sarà la nostra felicità nel mondo futuro: staremo davanti al trono dell'Agnello immacolato e canteremo unanimi le sue lodi esultando in eterno nella gioia della vittoria. Amen.

Responsorio    Cfr. Eb 12,1-3
R Affrontiamo con perseveranza la corsa che ci sta davanti, * tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
V Pensate a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo,
R tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.


 

Gridiam di gioia al Signor Nostro Dio (con testo)

Perché siamo obbligati a perdonare? Il servo spietato (Mt 18, 21-35)

Giuseppe Verdi - Rigoletto - Ouverture

lunedì 23 novembre 2020

CHE COSA SIGNIFICA "CREDERE" ?

 4. Che cosa significa “Credere”? Cosa
intendono dire gli uomini qundo dicono
“Io Credo!”, e cosa vuole esprimere una
moltitudine quando si esprime
dicendo:”Noi Crediamo!”?. Queste
domande sembrano semplici e banali, ma
in realtà nascondono un mistero: perchè
dovremmo credere? Non dovremmo
accontentarci di quello che conosciamo, di
ciò che l'evidenza ci mostra?
 

5. Se alcuni sentono il bisogno di
Credere, cioè di accettare ciò che non è
evidente, significa che ciò che è evidente
non basta. Non basta solo ad alcuni, o non
basta a tutti? E' difficile rispondere, ma è
certo che ogni uomo, nel suo profondo, è
tormentato e messo alla prova da
qualcosa che gli si agita in cuore, da un
misterioso anelito verso una Verità ed una
Conoscenza che l'evidenza non mostra,
che si rifiuta di mostrare. Questo è un
dato storico, presente fin dalle origini
dell'Umanità, e testimoniato da
innumerevoli credenze e religioni, sorte e
sparite,credute totalmente o in parte, che
hanno lasciato segni e tracce innegabili
nel mondo.
 

6. Perciò qui prenderemo in seria
considerazione anzitutto questa costante e
ardente ricerca dell'uomo, questa sua
domanda in attesa sempre di una risposta
non umana, ma data da quel Potere
Supremo, da quel Quid Indefinito,da
quella Legge Universale,da quell' Essere
personale o impersonale. E poi vedremo
se questa risposta c'è stata,e se è stata
chiara, esauriente, credibile.
 

7. Ti confesso che questo è stato il
problema della mia vita. Da giovane,a
scuola, ho studiato la Storia della
filosofia, e sono rimasto confuso e
scettico: era innegabile lo sforzo e
l'impegno di menti geniali, ma i risultati
erano deboli, ambigui, sottilmente
irrazionali, e sopratutto contraddittori.
Ero entrato nella scuola con una debole
ma sincera e gioiosa fede da bambino, e
ne sono uscito con uno scetticismo e
un'indifferenza da adulto: in un Essere
Supremo credevo, nel mio profondo, ma
non lo potevo qualificare, non ne
conoscevo il volto e i sentimenti.
 

8. Il desiderio di Dio, di un Dio
d'Amore, era profondamente scolpito nel
mio cuore e nella mia mente, della quale il
cuore costituisce il meandro profondo e
insondabile. Pensavo che, se un Essere
Supremo esiste, come deve esistere, Egli
doveva necessariamente essere il
Principio, il Creatore,l'Origine di tutto, e
anche di me stesso, e pensavo anche, che,
in qualche modo, io a Lui dovevo tornare,
che Lui doveva essere il fine ultimo della
mia vita. Guardavo il cielo e le nuvole, e
cercando di andare oltre, e mi perdevo
nell'immenso.
 

9. Altri, e anche i miei amici, non
pensavano così, ma i loro pensieri
cosidetti atei non potevano convincermi,
perchè non avevano argomentazioni
valide, e, il più delle volte, erano senza
argomentazioni,motivati soltanto da una
voglia di non pensare, di vivere tranquilli
in un presente materiale, sempre alla
ricerca di piccoli piaceri, leciti o dannosi,
che come gocce d'acqua cadevano sulle
loro lingue aride: non desideravano altro,
almeno così sembrava, e si tuffavano negli
effimeri avvenimenti pratici delle loro vite,
apparentemente indifferenti e restii verso
ogni seria ricerca di un perchè, del perchè
basilare e di fondo. Erano essi felici? Non
lo credo e non lo dimostravano
affatto,perchè è certo che il desiderio di
Dio è inscritto nel cuore dell'uomo, perchè
l'uomo è stato creato da Dio e per Dio, ed
Egli non cessa di attirare a sé l'uomo, e
soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e
la felicità che cerca senza posa.
 

 10. La Chiesa, nel suo Magistero, ha
sempre insegnato questo,e si è espressa
così,mirabilmente, nel Concilio Vaticano
II: “La ragione più alta della dignità
dell'uomo consiste nella sua vocazione
alla comunione con Dio. Fin dal suo
nascere l'uomo è invitato al dialogo con
Dio: non esiste, infatti, se non perché,
creato per amore da Dio, da Lui sempre
per amore è conservato, né vive
pienamente secondo verità se non lo
riconosce liberamente e se non si affida al
suo Creatore [Conc. Ecum. Vat. II,
Gaudium et spes, 19].

Quale la prestazione, tale il compenso

  Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 92, 1. 2. 3; PL 54, 454-455)

Quale la prestazione, tale il compenso
Il Signore dice: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5, 20). Ma come potrà abbondare la giustizia, se la misericordia non trionfa sul giudizio? (cfr. Gc 2, 13). E' giusto e conveniente che la creatura imiti il suo creatore, la copia il suo modello, ad immagine e somiglianza del quale è stata fatta. Orbene Dio fa consistere la riparazione e la santificazione dei credenti nella remissione dei peccati. Rimessi i peccati, cessa la severità della vendetta e viene sospesa ogni punizione, il colpevole viene restituito all'innocenza e la fine del peccato diventa inizio della nuova santità. L'uomo deve fare come Dio.
La giustizia cristiana può superare quella degli scribi e dei farisei, non svuotando la legge, ma rifiutandone ogni interpretazione materiale. Perciò il Signore, proponendo ai discepoli il modo di digiunare, disse: «Quando digiunate, non assumete aria melanconica, come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: Hanno già ricevuto la loro ricompensa» (Mt 6, 16). Quale ricompensa, se non quella della lode, spesso si ostenta una parvenza di giustizia, non ci si preoccupa della coscienza e si va in cerca di una falsa rinomanza. Così l'iniquità, che già si condanna da se stessa nascondendosi, si contenta poi di una stima ipocrita.
A chi ama Dio è già sufficiente sapere di essere gradito a colui che ama; e non brama ricompensa maggiore dell'amore stesso. L'anima pura e santa è talmente felice di essere ripiena di lui, che non desidera compiacersi in nessun altro oggetto al di fuori di lui.
E' quanto mai vero, infatti, ciò che dice il Signore: «Là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore» (Mt 6, 21). Ma qual è il tesoro dell'uomo se non la messe delle sue opere e il raccolto delle sue fatiche? «Infatti ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato» (Gal 6, 7); e qual è la prestazione di ciascuno, tale sarà anche il compenso che riceverà. Inoltre dove si ripone la felicità del godimento, lì si concentra anche la preoccupazione del cuore. Ma, essendo molteplici le specie di ricchezze e diversi i motivi e le fonti di
piacere, per ognuno il tesoro consiste in ciò che forma l'oggetto delle proprie aspirazioni. Però se queste tendono ai beni terreni, anche se pienamente appagate, non rendono felici. Portano alla felicità, invece, quelle orientate alle cose di lassù.
Coloro, infatti, che aspirano alle cose celesti e non a quelle della terra e non si protendono verso i beni caduchi, bensì verso i beni eterni, hanno riposto le loro ricchezze incorruttibili in quel bene di cui parla il profeta, dicendo: «E' giunto il nostro tesoro e la nostra salvezza, sapienza e scienza e pietà dal Signore: sono questi i tesori della giustizia» (Is 33, 6 volg.). Per mezzo di questi beni, con l'aiuto della grazia di Dio, anche i beni terreni si trasformano in beni celesti. Effettivamente sono molti quelli che si servono delle ricchezze, o giustamente ereditate o altrimenti acquisite, come mezzi per esercitare la misericordia.
E quando, per sostenere i poveri, elargiscono il loro superfluo, accumulano per sé ricchezze che non si perdono, perché ciò che hanno messo da parte per i poveri non va più soggetto a perdita.
A ragione costoro hanno il loro cuore dove hanno posto il loro tesoro, perché la loro più grande felicità sarà quella di godersi le ricchezze conseguite e di accrescerle sempre di più senza alcun timore che vadano perdute.

Responsorio
   Cfr. Gal 6, 9-10. 7
R. Non stanchiamoci di fare il bene; se non desistiamo, a suo tempo mieteremo. * Fin che ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene.
V. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.
R. Fin che ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene.

sabato 21 novembre 2020

LA RICERCA E L'INCONTRO

 1. Con questi miei pensieri mi
propongo di percorrere, pian piano,il
lungo Cammino non solo della Dottrina
Cristiana,ma anche delle concrete
esperienze della mia vita,e non solo della
mia, ma di quella di tanti altri uomini e
donne che hanno tentato di seguire il
Signore: lo hanno seguito perchè lo hanno
incontrato, e non potevano restare
indifferenti!
 

2. Questi piccoli pensieri non hanno
grandi pretese, e dovrebbero servire solo a
risvegliare in te cose che già conosci nel
profondo, e suscitare desideri più vivi di
Gioia e di Pace, che solo il Signore può
donare. Anche se non sei credente, è
difficile che tu non accetti l'esistenza di un
Essere Supremo, di un Principio assoluto
che governa l'Universo.
 

3. Ti invito perciò a ritenere che questo
Essere Assoluto, comunque tu lo possa
concepire, può aiutarti, perchè si interessa
di te, e ti guida nel cammino della tua
vita. Anche se non lo hai ancora
incontrato di persona, non disperare, e
continua a cercarlo, come a tentoni: ti
assicuro che lo troverai, ti inviterà a
pranzo, e gioirai con Lui!

 

 

Preghiera del Pomeriggio SABATO 21 NOVEMBRE❤Primi Vespri Solennità N.S. Gesù Cristo Re dell'Universo

 

venerdì 13 novembre 2020

L'ATEISMO E LA FEDE

 Ho parlato tanto di Dio e delle Sue meraviglie. Ma tu potresti chiedermi: "Dov'è questo Dio? Non sono mai riuscito a vederlo, e inoltre una gran parte dell' umanità non crede o non pensa a Lui. Quale prova mi dai della sue esistenza, e soprattutto della sua bontà? Il male nel mondo dilaga, e in qualche modo prova che un Dio buono non c'è. E poi esistono tante religioni e tante credenza, e ognuna di esse proclama di possedere la Verità. Io mi trovo abbastanza bene in questa vita, e per ora penso al presente: se poi ci sarà una vita futura, allora penserò ad essa. Non ho intenzione di complicarmi la vita con fandonie senza prove...; i miei problemi di ogni giorno sono altri: la salute, il Covid 19, la mancanza di lavoro e di denaro, e tanti tanti altri."

Non è possibile rispondere in due parole: per ora metto qui sotto tre video che potranno chiarire un po' il problema, ma mi propongo di tornare più volte su questo argomento, in modo da fugare ogni dubbio.


Le radici psicologiche e morali dell’ateismo






Antonio Zichichi: Gli errori dell'ateismo






Prof A Zichichi: Ecco il Perchè Credo in Colui che ha fatto il mondo



PARLARE CON DIO

 

Gesù disse: "Chiedete e vi sarà dato"




Sono i piccoli, tutti i poveri in spirito quelli che riescono a parlare con Gesù.
Dialogare con Lui non è facile se si cerca di farlo con parole umane: nel parlare con Dio le parole e i gemiti nascono nel nostro spirito, e sono portate dagli angeli davanti al Signore: non sono pensieri umani, ma slanci del cuore. 
Cosa desidera il nostro cuore? Solo il cuore lo sa, e noi non lo sappiamo bene, anzi lo ignoriamo. Tutti i Salmi esprimono questi nostri desideri nascosti: vorremmo uscire dai lacci del mondo e starcene tranquilli con Dio, inebriati dalla sua Bontà e dal suo Amore: questo chiediamo incessantemente, e mentre lo chiediamo, ci sentiamo invasi dalla Sua Pace.
Ma c'è un altro modo di pregare: porre davanti a Dio i nostri problemi e i nostri affanni di ogni giorno, e chiedergli forza e incoraggiamento per risolverli e sopportarli. Il Signore non disdegna questa preghiera, e si fa nostro compagno di cammino. 
Quando preghi non affliggerti mai di essere troppo infantile, troppo puerile nel tuo parlare e nella tua preghiera: Gesù ama i piccoli e predilige le parole spontanee e semplici, quelle che sgorgano naturalmente dal nostro spirito: Gesù è la piccolezza di Dio, Gesù bambino è il nostro grande Signore.

Mozart Piano Concerto No.17 in G major 1 parts / cadence Elisey Mysin




giovedì 12 novembre 2020

LA VIA DELLA FELICITA'

 Quando il nostro cuore non riesce a sintonizzarsi e mettersi in comunione con Gesù, siamo presi da un malessere esistenziale, e tutto ci sembra vano e inutile.

Essere in sintonia con Dio significa essere immersi nella Preghiera. Non sempre possiamo pregare e contemplare, ma sempre possiamo tenerci uniti al Signore con un costante slancio verso di Lui del nostro cuore e del nostro pensiero.

Questa è la più grande gioia che possiamo provare in questa vita: Dio è infinito, immensa è la sua Bontà, e la Sua Bellezza è così meravigliosa che non si può descrivere.

Anche se qui sulla terra non potremo mai contemplare il Suo Volto, potremo però stargli accanto ed essere riscaldati dal fuoco del suo immenso amore.

Non si può spiegare a parole come ciò sia possibile, ma ognuno di noi può raggiungerlo, perchè Dio stesso infonde in noi la sua Grazie e i suoi Doni, e questo ci trasforma profondamente, e ci rende pian piano capaci di gustare l'amore che Egli ha per noi.

Se non interviene lo Spirito Santo, con tutta la Sua potenza, tutte le parole e tutti i discorsi su Dio scorreranno via come un torrente sulla nuda pietra: si comprende più in un istante, con la luce della Grazia, che in molti anni con lo studio di centinaia di libri: il Signore è vivente, e si manifesta con amore a tutti quelli che lo cercano, donando loro la felicità in tutte le vicende di questa vita.

C'è però un altro modo per essere sempre in comunione con Dio: con la Sua incarnazione, passione, morte e risurrezione Cristo si è unito misteriosamente ad ogni uomo; in ogni essere umano noi possiamo vedere e incontrare Cristo!

Gesù è presente nei nostri familiari, nei nostri amici, nei poveri, nei ricchi, e perfino nei nostri nemici: anche loro sono amati da Dio e sono destinati, se si convertono e camminano per la retta via, al Paradiso.

Quindi tu, che come me hai fame e sete di conoscere Dio e di vedere il Suo volto, non disperare e non credere che l'impresa sia impossibile: se non riesci ancora a contemplarlo, lo troverai in tutti quelli che incontri: il Signore è un Dio vicino!

Perciò il comandamento di amare il prossimo come noi stessi, anzi come Cristo ci ha amato, non è impossibile nè astruso, perchè Cristo è presente e vive in tutti noi!


La vecchietta che aspettava Dio...Da leggere!



martedì 10 novembre 2020

COME E' DIFFICILE AMARE

 Noi tutti pensiamo e diciamo di amare, e siamo anche convinti di amare...,ma è proprio così? E' tanto facile amare?

Amare gli altri per sè non è amore, e non è amore neanche l'infatuazione momentanea: amare significa perdersi nella persona amata, volere il suo bene, essere pronti a soffrire per lei. Già un amore così è difficile da trovarsi, è una meta ardua e rara a riscontrarsi...

Ma l'amore che porterà te e me in Paradiso è molto di più: significa amare Dio solo sopra ogni cosa, e amare gli altri, tutti gli altri per amor di Dio.

Che significa amare gli altri per amor di Dio? Vuol dire che noi diciamo a Dio: " Io ti amo, perchè sei Bontà infinita; e, poichè Tu, che sei infinitamente buono, ami tutte le persone che hai creato, anche io le amo, perchè sono tue, perchè sono belle ai tuoi occhi..., non le amo perchè mi sono care o gradite, ma perchè sono care e gradite a Te."

Questo è molto difficile, anzi è impossibile per noi senza che Dio ci doni Lui questo amore; e vediamo quali sono gli ostacoli.

Innanzitutto le antipatie istintive, i piccoli rancori, gli odi larvati derivanti da parole cattive e sgarberie, le piccole ingiurie, per non parlare del vero odio che nutriamo verso i nostri nemici, e talvolta anche verso gli amici.

Quante facce ci sono odiose e insopportabili, quanti modi di fare ci indispettiscono! Come si fa ad amare?

Senza l'aiuto di Dio è impossibile, ma ci sono alcune cose che possiamo fare e capire noi per amare veramente tutti in Dio, e incominciamo a elencarne qualcuna, almeno una.

Troppo spesso noi siamo influenzati dagli atteggiamenti, dalle sembianze corporee, dalle parole e dai modi di comportarsi delle persone che ci circondano: questo è naturale, umano, ma è un grave errore: il corpo, gli atteggiamenti, le parole e altre cose simili non sono la persona, ma la sua abitazione terrestre, fisica e psichica: l'intimo della persona che ci sta difronte ci è nascosto, e noi vediamo soltanto l'abitazione terrestre di questo loro io segreto. 

Questa abitazione è ingannevole, se attraverso di lei vogliamo giungere alla persona. Le nostre antipatie e cose simili possono essere dovute al bagaglio fisico e psichico della persona che ci sta davanti, ma il suo io profondo non lo conosciamo: solo Dio lo conosce, e noi sappiamo che lo ama infinitamente di un amore eterno. 

Gli anni passano, i peccatori spesso divengono santi, e di contro chi ci era simpatico diventa un vecchio o una vecchia ripugnante e cadente..., ma il suo Io è amato immensamente dal Signore. 

Se rifletti un po' troverai che è così: noi non possiamo non amare chi è amato da un eterno amore, anzi dobbiamo amarlo soprattutto o soltanto perchè l'Eterno Amore, che ama noi, ama allo stesso modo anche lui.

Questo è il vero amore in Dio, ed è anche la Porta principale che dà ingresso al Paradiso in Cielo e al Paradiso in Terra!

Signore, io non posso non amare ciò che Tu ami, perchè sei Tu il mio Tutto, la ragione e il fondamento di ogni vita; anche se mi trovo difronte a corpi e menti malvage e ripugnanti, io so che Tu ami immensamente coloro che in essi abitano, e che il tuo amore per loro tende a cambiarli, e comunque rispetta la loro libertà. Anche io li amerò per cambiarli e per rispettare la loro libertà, e li amerò per Te e in Te. Così sia.



CAMMINIAMO INSIEME VERSO IL PARADISO

 Quale meta è più desiderabile del Paradiso? E' la piena Comunione con Dio, la partecipazione alla Sua immensa Vita, l'appagamento di tutti i nostri desideri, la Felicità che neanche abbiamo sognato nè immaginato.

Il Paradiso non verrà come uno sconosciuto: già qui, su questa povera terra, in questa nostra misera vita, possiamo gustare un anticipo del Paradiso: la gioia e la pace di chi non ha preoccupazioni perchè confida pienamente in Dio. Oltre a questo, possiamo gustare fin da ora gli innumerevoli doni che il Signore ci fa: tutta la natura, tutte le cose, tutte le persone, vicine e lontane: tutto è per noi fin da ora un dolce Paradiso. E' vero che proviamo anche sofferenze e croci di ogni genere, ma queste sono private del veleno della ribellione e del rimpianto che è proprio del mondo: le nostre tribolazioni sanno di divino, perchè ci uniscono al sacrificio di Gesù, e servono di espiazione per noi e per il mondo intero. Se ancora non provi queste cose, chiedi a Dio di rafforzare e rinvigorire il tuo spirito, e a poco a poco la Terra diverrà per te il marciapiede del Paradiso.

E così, radicati e fondati nell'Amore, tu ed io già camminiamo verso la Patria Celeste, già in qualche modo la vediamo e ne assaporiamo i frutti, ma la sua pienezza ci è ancora nascosta: occhio non vide, orecchio non udì, nè mai entrò in cuore di uomo quello che Dio ha preparato per tutti coloro che lo amano!

La via del Paradiso, su cui camminiamo, non è una strada larga nè un'autostrada: è un piccolo sentiero che sale su per la collina, un sentiero che i più non percorrono e disprezzano, perchè stretta è la porta e angusta la via che conduce alla Vita, e pochi sono quelli che la trovano. E' una via e una porta stretta, non tanto perchè cosparsa di spine, quanto per l'umiltà e la piccolezza di chi la trova e la percorre: la pratica chi è come un bambino, chi si affida, chi non confida in se stesso e nelle proprie forze, chi è cosciente e sopporta le proprie debolezze e fin anche i propri peccati, confidando nella bontà misericordiosa di Dio che ci ama e ci guida.

Il calore del sole bruciante batte su questo sentiero che conduce in Paradiso, ma ciò che importa? Il fervore dell'amore e la costante Speranza annullano e sopraffanno la fatica e il dolore: siamo oppressi ma non schiacciati, perseguitati ma non abbandonati, feriti ma non uccisi, perchè portiamo sempre in noi l'obbrobrio e la gloria di Cristo nostro Signore e nostra Guida!


Il Paradiso non è riservato a pochi, ma è accessibile a tutti. Ciò non significa però che il Cammino sia facile: siamo noi che lo rendiamo aspro e difficile, andando dietro ai nostri capricci perversi, e inseguendo le fallaci lusinghe del mondo: molti saranno i chiamati, ma pochi gli eletti. Tutto dipende da noi, perchè Dio riversa la sua Grazia su tutti, e vuole che tutti giungano alla Meta. Ma allora come si spiega che pochi sono gli eletti? Chi può opporsi e rendere vani il disegno e il volere di Dio? Siamo proprio noi uomini che abbiamo questo bieco potere, perchè ci è stata donata una libertà che può contrastare il piano divino: Dio non ha voluto dei burattini senza libertà: ha voluto figli liberi e consapevoli, liberi anche di rifiutarlo per sempre. Ma tutto questo, questo mistero di iniquità, non ci riguarda, o almeno non riguarda te e me, perchè vogliamo con tutta l'anima e con tutte le forze affidarci a Dio e arrivare in Paradiso!

Il Paradiso parla poco alla nostra povera immaginazione, che è rinchiusa negli stretti limiti dello spazio e del tempo, ma parla molto al nostro cuore: quando pensiamo al Paradiso non riusciamo a immaginarcelo, ma sentiamo scendere nel nostro cuore una pace e un sentimento di gioia e felicità che nessuna cosa di questo mondo riesce a farci provare. La gioia del mondo è tumultuosa e fugace, mentre quella di Dio è immensa, stabile e piena di pace. Non si può insegnare a nessuno che cos'è e come è fatto il Cielo, ma tutti ne portano l'immagine impressa indelebilmente nel loro cuore, e lo desiderano come un assetato desidera una fonte di acqua. Perciò, se hai sete di Dio, non scoraggiarti e non dubitare del Cammino, perchè arriverai dove vuoi giungere e dove Dio stesso vuole che tu arrivi: pensa che sei stato creato per questo! 



lunedì 9 novembre 2020

LE RAGIONI DEL CUORE

" Settembre...andiamo, è tempo di emigrare". Per te e per me è sempre tempo di emigrare, e dovremmo sempre essere preparati al grande Passaggio, alla nostra Pasqua. Non si tratta certo di augurarci la morte, nè di sottovalutarla, ma di accettare serenamente e con fiducia la realtà di questa nostra breve e fugace vita terrena.

E se dopo non ci fosse nulla? E' impossibile, sia perchè ci è stato rivelato da Dio, sia perchè il nulla è un'astrazione che non esiste nella realtà, ed anche perchè tutti abbiamo il desiderio profondo di un'altra vita: la sete non esisterebbe se non ci fosse l'acqua. Ma tu potresti dirmi: per ora io penso a questa vita, e ci sto bene dentro; poi, se verrà, se ci sarà, penserò all'altra vita, quando mi ci troverò.

Il ragionamento sembrerebbe a prima vista buono, ma rivela presto tutta la sua inconsistenza: il tipo di vita che verrà dipende strettamente da come abbiamo vissuto questa vita terrena: se avremo amato, saremo nell'amore, e se avremo odiato, resteremo nei lacci dell'odio. Ma io non vorrei essere troppo semplicistico, nè discostarmi troppo dalla Rivelazione divina. Se infatti ci discostiamo da essa, tutte le ipotesi sono buone: nel mondo esistono infinite risposte pseudo razionali a questo interrogativo. Ma perchè credere alla Rivelazione di Dio? Bisognerebbe approfondire il discorso e giungere fino alle fondamenta: ma noi seguiamo il cuore, cioè il nostro io profondo, che non può sbagliare, e che noi nemmeno conosciamo. Non lo conosciamo, eppure il nostro Cuore ci parla in ogni momento e ci dice: Dio c'è, e anche l'altra vita c'è. Pascal dice che il cuore ha delle ragioni che la nostra ragione non conosce.


Dio ti ha dato una ragione per giudicare, una volontà libera per decidere, una coscienza per illuminarti e stimolarti. Il giudizio sulla bontà o immoralità della tua condotta interiore viene elaborato dal tribunale della tua coscienza, ed è un giudizio al quale non puoi sfuggire. 

Quando agisci contro la tua coscienza, agisci coscientemente contro Dio, e questo è l’essenza della colpa. La coscienza è il santuario intimo dove conosci te stesso nel confronto con Dio e col prossimo. Nulla ti è più intimo della tua coscienza. 

È lo spirito che sta dentro di te e ti guida; ti rende consapevole della tua unione con Dio. Dio, creandoti a sua immagine, ti ha fatto dono della coscienza perché l’immagine possa rispecchiare fedelmente il suo modello. Gli imperativi della legge divina li cogli e li conosci attraverso la coscienza, che sei tenuto a seguire fedelmente per raggiungere il tuo fine che è Dio (Dignitatis humanae, 3). 

Anche quando tu volessi non riusciresti a togliertela di dosso; con essa percorrerai il cammino della vita, e ugualmente con essa, testimone veritiero e incorruttibile, ti presenterai al giudizio di Dio. Nella tua coscienza ascolti Dio che parla e gli rispondi. Tu sai benissimo che nella vita morale è in gioco l’agire della tua coscienza che in tono imperioso reclama obbedienza a un appello divino. 

Nell’intimo della coscienza scopri una legge che non sei tu a darti, ma alla quale devi obbedire. Hai una legge scritta da Dio dentro il tuo cuore; obbedire a essa è la tua stessa dignità e secondo questa sarai giudicato (cf Rm 2, 14-16; Gaudium et spes, 16). Nessuno può forzarti ad agire contro la tua coscienza, né può impedirti, entro debiti limiti, ad agire in conformità con essa (Dignitatis humanae, 2). 

L’obbedienza anche a una coscienza erronea costituisce la via per raggiungere la luce (cf 1 Cor 8; Rm 14); tuttavia, solo una coscienza buona, pura (cf 1 Tm 1, 5), irreprensibile di fronte a Dio e agli uomini (cf At 24, 16) è in grado di giudicare o dirimere i tuoi comportamenti morali. 

Confronta costantemente la tua coscienza con la legge morale scritta nel cuore e con la legge affidata da Dio alla sua Chiesa; sforzati di cercare la verità e il bene morale perché la tua coscienza sia retta e vera. Sei libero di seguire la tua coscienza, ma non lo sei altrettanto nella formazione della medesima. Questo tuo dovere è tanto più grave quanto maggiore è il male che può derivare da una coscienza erronea. La fonte interiore della coscienza, infatti, può inquinarsi, questo intimo foro giudicante può lasciarsi corrompere, quest’occhio scrutatore può essere accecato (cf Mt 6, 23; Lc 11, 34). 

Se hai perduto la tua via, rientra in te stesso, stimola la tua coscienza, lascia le vie perverse e nutri desideri celesti. Subisci ogni giorno il giudizio della tua coscienza, giudica il tuo operato, confrontati con gli insegnamenti del Signore e gli esempi dei santi, accusa te stesso e castigati con la penitenza. 

Al tribunale della coscienza, l’accusatore e il giudice sono un tutt’uno. Non fare come i reprobi che passano a occhi chiusi nel male che compiono e solo se ne accorgeranno quando saranno puniti. Te infelice, se le tue cose esterne e fugaci ti terranno così occupato da distoglierti dal riflettere su te stesso.


Se tu potessi conoscere il tuo Cuore! Questo nostro centro nascosto ha una voce che si articola in parole non umane, ma più comprensibili per noi di qualsiasi altro discorso. Il nostro Cuore parla sempre, in tutti i momenti, ed è la voce della Coscienza: siamo noi che, indaffarati come siamo, non prestiamo ascolto, o addirittura la mettiamo a tacere. La Coscienza però va educata alla luce della Verità, della Parola di Dio, e degli insegnamenti preziosi della sua Chiesa. Però, anche quando la nostra coscienza è erronea, noi la dobbiamo ascoltare, perchè così essa si rimette sulla retta via.

Questo nostro Cuore, questa Coscienza, è un dono inestimabile, che ci rende Dio sempre vicino e la Verità sempre a portata di mano. Io cerco sempre di leggere un brano del Vangelo ogni giorno: contiene inesauribili insegnamenti e verità sempre nuove.

Il Cuore è la via della Felicità, anche qui in terra: chi va col cuore Dio lo aiuta. Accettiamo con pace i rimproveri della nostra coscienza, e cerchiamo di non fermarci nel nostro cammino, perchè le soste sono molto pericolose.

Come vorrei che tu ed io giungessimo in quella nostra Patria che in bellezza e splendore supera ogni nostro desiderio! Ci arriveremo, se Dio vuole, dopo aver superato tutti gli ostacoli che i nostri nemici spirituali pongono ogni giorno sul nostro sentiero. Abbiamo molte armi per difenderci, ma soprattutto ci serve la continua immersione in Dio, e il fermo proposito di conformarci e uniformarci sempre alla Sua Santa Volontà.



Beati Voi - Don Fabio Rosini sulle Beatitudini


domenica 8 novembre 2020

UN NUOVO GIORNO PER AMARE

 E' nato un nuovo giorno per noi, tante ore per gustare la bontà del Signore, e per abbracciare la Sua Croce. Una nuova giornata per amare tutti, anche chi ci è antipatico, anche tutti quelli che non ci amano. Questo comandamento dell'Amore del prossimo è misterioso: come possiamo amare chi ci sfrutta, chi ci divora, chi ci percuote in faccia? Si, li possiamo amare perchè sono creature di Dio, che li ha pensati e voluti, e che attende la loro conversione che accrescerà la nostra gioia. Quanti malfattori sono poi diventati santi! Dio è amante e paziente, sa attendere a lungo, e vuole che tu ed io, col nostro amore incondizionato, cooperiamo alla conversione dei peccatori, amandoli, così come tanti e tanti, nella nostra vita, hanno cooperato alla nostra conversione. 

Perchè quindi dobbiamo amare tutti? Perchè Dio, che è infinitamente buono, li ama e li ha sempre amati, e attende che in loro nasca il fiore profumato del pentimento. Questo è l'amore soprannaturale, che nessun essere umano può avere o procurarsi da sè, ma che è il dono prezioso del Dio d'amore. Non ci stanchiamo mai di domandare a Dio il dono di questo amore per il nostro prossimo, anche se spesso, per la nostra debolezza e miseria, siamo tanto lontani dall'amare: è un cammino lungo e faticoso, dove si portano le croci dell'indifferenza e dell'astio, ma è un cammino cosparso dei fiori profumati della Grazia del Signore!


L'Amore! Un'intera Enciclopedia non basterebbe a descrivere l'Amore che Dio ha per noi. Un amore completamente gratuito, immenso, che si compiace di vederci nascere, crescere, e passare dalla morte alla Vita vera, senza tramonto.

Se ti guardi attorno, capirai che ogni persona o cosa che ti circonda è dono di Dio, è pensata proprio per te. Tu puoi avere l'illusione di essertela procurata con la tua intelligenza e con il tuo lavoro, ma devi comprendere che l'intelligenza e la forza di lavorare te le ha donate Dio, momento per momento. Egli è il Donatore, è l'Artefice di tutto il tuo mondo. Puoi avere la sensazione della sua assenza, ma questo viene soltanto dal fatto che non hai prestato attenzione, che non hai riflettuto, che non hai accolto la Sua Presenza, o più semplicemente che hai creduto che Dio si manifesti alla maniera umana. Certo Dio può manifestarsi anche così, e anzi si è incarnato in un uomo come te, ma abitualmente Dio ti parla nel profondo, nell'intimo del tuo cuore, che neanche tu conosci, e che Egli solo scruta e comprende appieno.

Abituati al Suo linguaggio silenzioso, sappi intendere le Sue parole e le Sue ispirazioni, che sono rivolte proprio a te, e a te solo. Se farai pian piano questo, Dio diventerà l'unico vero amico per te, e non potrai vivere senza di Lui, come Lui non vuole fare a meno di te: sei con Lui da sempre!


Certo il mondo affascina e distrae: non passa giorno che non siamo tutti presi da tanti interessi e preoccupazioni. In questo, con l'aiuto del Signore, dobbiamo allenarci ogni giorno a pensare sempre più a Lui. Ma come si fa, concretamente, a pensare a Lui? Non è difficile, anzi è molto semplice: basta vedere e guardare ogni cosa, tutto quello che ci circonda, con uno sguardo di fede e di amore: siamo circondati da tutto un mondo fatto da Dio e per Dio. Come è bello passeggiare in una strada o in un prato, pensando che quel prato Dio lo ha creato per me, per te, oggi, in questo momento; perchè da sempre Egli ha voluto che fosse tuo, a tua disposizione, proprio oggi che ci stai camminando sopra. Anche la tua auto è stata creata per te: le tante persone che ne hanno fabbricato i componenti hanno lavorato per te: loro inconsapevolmente, ma Dio sapeva da sempre che avrebbero lavorato per te. Se ci pensi un po', ti renderai presto conto di questa meraviglia, e delle tante altre che ti riserva la meditazione del Creato: il Signore ci è vicino e non ci abbandona mai, nemmeno nelle vicende dolorose, perchè la sofferenza è un grande dono che apre gli occhi del nostro spirito e li abitua a guardare in alto, alla Verità, alla Felicità di non essere e di non sentirsi soli!


Gesù Vuole Parlarti e Risolvere i Tuoi Problemi Ascolta Cosa ci Dice



sabato 7 novembre 2020

LODIAMO IL SIGNORE, CON TUTTA L'ANIMA

 Ho sempre in cuore un grande desiderio di lodare il Signore: lodarlo per tutte le sue opere, per le sue meraviglie delle quali è pieno l'Universo, e per tutti i portenti che ha operato nella mia vita, e anche in quella di tutti gli uomini.

Vorrei tanto che a questa lode, che risuona in tutto il Creato, ti unissi anche Tu, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le tue forze.

Forse tu già lo lodi e lo benedici, unendoti alla Lode degli Angeli, perchè hai scoperto che questo atteggiamento dell'anima che si immerge nella Lode di Dio ti dà una grandissima Gioia!

Il Signore Dio nostro deve essere lodato e ringraziato in tutto, anche negli eventi dolorosi, perchè la sofferenza accettata per Suo amore è la porta d'ingresso del Paradiso!


Come vorrei che tu ed io vivessimo sempre in una relazione viva di preghiera con il Signore: tutta la nostra vita sarebbe trasformata, e ben presto ai nostri occhi il mondo stesso apparirebbe diverso, purificato da tutto il male.

Comprendo che ciò sembra impossibile a chi non ne ha fatto esperienza, e non conosce la forza meravigliosa e dolce che la Preghiera esercita su tutto l'Universo..., ma tu, che in questo momento leggi, forse sei convinto che il Signore ha il potere di trasformare tutto in Gioia, e che la Felicità, anche in questa nostra breve esistenza, è alla portata di tutti quelli che vogliono seguirlo e appartenergli.

Coraggio, dunque, e cominciamo il grande viaggio dell'Alleanza con Dio: nulla vi è di più grande e splendido di questo!


Sotto il peso degli affanni e tra le angosce del dolore, che sono una Croce benedetta, comune a tutti gli uomini, ricorriamo, tu ed io, fiduciosamente a Dio: o Signore, Tu sai, Tu puoi, Tu vedi, Tu provvedi.

Per noi serbiamo soltanto la gioia di essere sorretti e consolati in tutte le nostre prove, perchè Tu, Signore Dio nostro, hai preparato per noi un Regno fin dalla fondazione del mondo, e ne hai affidato a noi le chiavi: se vorremo, se ti seguiremo, se ameremo con tutto il cuore, quella Porta si aprirà davanti a noi, e alla nostra vista apparirà un Universo sconfinato di Gioia e di Pace: ne potremo contemplare i riflessi meravigliosi fin da ora, fino da questi giorni che sono per noi tempo di esilio, seminati come siamo in terra straniera.

Si, perchè la Felicità che ci hai promesso è così grande che emana il suo splendore molto lontano: esso raggiunge anche i più bui meandri di questa nostra misera vita, e ci grida: Coraggio, avanti, avvicinatevi e vi sazierò di Beni!


Don Luigi Maria Epicoco - Dio, se ci ami, perché la sofferenza?




IL SALMO DELLA BENEDIZIONE E DELL'AMORE DI DIO